Un’amica di forum ha pubblicato un paio di settimane fa la ricetta dell’angelica dolce. Non l’avevo mai nemmeno sentita nominare e mi ha incuriosita. L’ho provata ed è stato un successone!
Ecco le ricette per la versione dolce e per quella salata che ho preparato con la pasta madre al posto del lievitino.
ANGELICA DOLCE (qui la pagina della ricetta)
Ingredienti
Lievitino
135 gr di farina
13 gr di lievito di birra
75 gr di acqua
oppure circa 200 gr di pasta madre
Impasto
400 gr di farina forte
75 gr di zucchero
120 gr di latte tiepido
3 tuorli d’uovo
1 cucchiaino di sale
120 gr di burro morbido
Farcitura
75 gr di uva sultanina
75 gr di scorza d’arancia candita
50 gr di burro fuso
Per preparare il lievitino mescolate gli ingredienti e lasciate riposare circa 30 minuti. Io l’ho sostitutito con la pasta madre rinfrescata la sera precedente:
Preparare l’impasto: in una terrina o sulla spianatoia mescolate la farina e lo zucchero, aggiungete i tuorli d’uovo e il latte tiepido. Impastate e aggiungete il sale.
Poi unite il burro morbido a pezzetti. Non ho fotografato questa parte perché mi ha messa un po’ in crisi. Appena aggiunto il burro l’impasto si è spiaccicato sulla piana e sembrava così molle e scomposto da necessitare di almeno un altro chilo di farina… Per fortuna non ho ceduto e non ne ho aggiunta nemmeno un po’ perché continuando ad impastare il composto è diventato più omogeneo e ha iniziato a compattarsi nuovamente, staccandosi senza problemi dalla piana. A questo punto si aggiunge anche il lievitino (o la pasta madre) e l’impasto diventerà perfettamente uniforme, morbido e lascerà il piano di lavoro immacolato!
Mettete a riposare in un contenitore chiuso o coperto con la pellicola, per almeno due ore o fino al raddoppio del volume. Se usate la pasta madre il tempo necessario sarà maggiore. Io l’ho lasciata tutta la notte. Il mattino dopo:
A questo punto rovesciate l’impasto sulla spianatoia (molto ben spolverata di farina!) e, senza impastare, tiratela con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia di circa 2-3 mm di spessore.
Cospargete la superficie con il burro fuso e con i canditi e le uvette (io ho usato solo uvette perché i canditi non sono molto amati):
Oh… ma che succede?
Niente paura, è solo l’assaggiatrice ufficiale!
Una volta appurata la bontà dell’impasto potete arrotolare la sfoglia e poi tagliarla a metà nel senso della lunghezza con un coltello unto di burro:
Mantenendo il lato tagliato verso l’alto intrecciate le due parti e chiudetele a corona unendo le due estremità:
A questo punto coprite con uno strofinaccio umido e lasciate lievitare di nuovo per 40 minuti almeno. Con la pasta madre allungate un po’ i tempi.
Ecco l’angelica dopo due ore. Ora potete infornare a 180° per circa 30-40 minuti.
La superficie deve essere dorato/scura.
Sbattete leggermente un albume con 4 cucchiai di zucchero a velo e spalmate tutta la superficie del dolce finché è ancora calda. Lasciate asciugare. Se avete fretta infornate per un altro minuto. E poi… gustate!
Visto il successo riscosso, stasera, per la cena con il GAS, ne ho preparata una con le gocce di cioccolata al posto dell’uvetta e ho anche sperimentato la versione salata.
ANGELICA SALATA (qui la ricetta originale)
Ingredienti
Lievitino
135 gr di farina
13 gr di lievito di birra
75 gr di acqua
oppure circa 200 gr di pasta madre
Impasto
400 gr di farina
3 cucchiai di formaggio grattuggiato (Grana, Parmigiano, Pecorino…)
120 gr di latte tiepido
2 uova
1 cucchiaino di sale
120 gr di burro morbido
Farcitura
1 cipolla grossa
150 gr di speck a dadini
50 gr di burro fuso
Procedete come per la ricetta dolce. In pratica l’unica differenza sta nell’impasto che contiene un uovo in meno e formaggio grattuggiato invece di zucchero.
Mentre l’impasto lievita cucinate la cipolla tagliata sottile in una padella con poco olio, poi tagliatela a pezzetti e lasciatela raffreddare. Preparate lo speck tagliato a dadini.
Una volta tirata la sfoglia cospargetela col burro fuso, la cipolla e lo speck. Dopo l’ultima lievitatura, appena prima di infornare lucidate la superficie con un tuorlo sbattuto con un po’ di latte.
Credo che nelle prossime settimane l’angelica dolce o salata sarà sempre presente in casa nostra! Ah… grazie Gemma!!!
4 Comments
uum!!! solo a vederla mi viene l’aqcuilina in bocca ,questa la devo provare
ma la pasta madre cos’ha di diverso dal lievitino?
comunque non sentirti in colpa per il cartamodello ” non e’ colpa tua se i giorni sono fatti di 24 ore ” per fare tutto quello che si vorebbe ci vorebbero giorni molto molto molto piu lunghi , tranquilla succede anche a me di non riuscire a portare a termine quello che ho in mente . un bacio ciao
La pasta madre (prima o poi ne parlerò… sempre per la storia delle 24 ore!) è il “lievito naturale”. Praticamente si “crea” o meglio, nasce, da farina, acqua e zucchero… Poi ne tieni sempre da parte un pezzo e con quello la rigeneri in eterno… ci sono paste madri antichissime e più sono vecchie e meglio fanno lievitare. I prodotti fatti con la pasta madre al posto del lievito di birra sono molto più digeribili e si conservano più a lungo. Comunque tra qualche giorno metterò un post su questo… con ricetta, consigli e tutto! Ciao
ciao grazie mille per aver pubblicato questa ricetta
oggi ho fatto la versione dolce e’ stata divorata veramente squisita
nei prossimi giorni provo quella salata
aspetto con ansia il post sulla pasta madre , adesso che ho capito cos’e’ ,mi manca propio saperlo fare
[…] si è portata tovaglia, posate, piatti, candele… il secondo e il dolce (io ho portato le angeliche) mentre alcuni prodi hanno preparato per tutti una pasta ai porri, panna e zafferano che Febe, […]