L’avevo promesso in uno dei miei primi articoli, quello sul latte crudo che avrei provato a fare lo yogurt partendo, appunto dal latte crudo.
Qualche mese fa, quando la piccola Febe ha dimostrato di gradire molto di più lo yogurt rispetto alla frutta grattuggiata, ho pensato di darmi all’autoproduzione.
Il primo pensiero è corso alla yogurtiera, ma, appurato che dove lavora mio marito non le producono, ho iniziato a cercare in internet un modello adatto alle nostre esigenze. Già dopo le prime pagine mi è frullata in mente un’idea… così, a occhio, lo yogurt è più vecchio della corrente elettrica… A quel punto la mia ricerca si è concentrata sui metodi per produrre lo yogurt senza yogurtiera.
Parecchie idee su lampade da 40 watt da inserire nel forno, metodi vari di riscaldamento… ma insomma, ci sarà pure un sistema per farlo senza attaccare la spina! In fondo su Wikipedia scrivono che
“Le origini di questo alimento, molto diffuso nella vita quotidiana, sono assai antiche ed incerte. La scoperta, probabilmente, fu casuale: il latte, se lasciato a contatto con gli otri ricavati dalla pelle o dallo stomaco degli animali da cui veniva ottenuto, venendo a contatto con particolari tipi di fermenti e grazie all’azione del calore, si tramuta naturalmente in yogurt. Si ritiene che siano state le popolazioni bulgare e protobulgare a diffonderlo.
In seguito ai contatti culturali ed alle migrazioni dei popoli che già lo usavano presso di loro, l’uso dello yogurt si diffuse presto in tutto l’Occidente fra i fenici, i greci, gli egizi ed i romani. L’opera di diffusione continuò, al contempo, in Oriente: se ne trova traccia nelle novelle de “Le mille e una notte”, d’uso diffuso, quindi, anche fra gli Arabi.”
E infatti… ho trovato anche chi usa… le coperte di lana!
Partiamo dal principio: il latte. Se è a lunga conservazione non è necessario farlo bollire perché i batteri contenuti naturalmente nel latte sono già stati sterminati e quindi i batteri dello yogurt non troveranno concorrenza.
Per il latte fresco e per quello crudo è necessario, invece, procedere con la bollitura. Il latte deve essere messo in una pentola in acciaio e scaldato fino a 90-95° e tenuto così per circa 30 minuti (in questo modo, inoltre, evapora una parte dell’acqua contenuta nel latte e questo ci permetterà di ottenere uno yogurt più denso). Se non avete il termometro da cucina basta che vediate il formarsi di piccole bollicine… se la temperatura salirà troppo ve ne accorgerete!
Nel frattempo preparate i fermenti. Potete acquistarli in farmacia (scrivono), ma io ho usato un vasetto di yogurt bianco naturale che avevo in casa; questo per la prima volta, dopodiché mi è sempre bastato usare l’ultimo rimasto di quello autoprodotto, anche se era in frigo da 2-3 settimane. Prima di mettere a bollire il latte tiro fuori lo yogurt “vecchio” dal frigo e lo lascio a temperatura ambiente; poi lo avvicino alla pentola per il periodo in cui il latte sobbolle.
Dopo 30-40 minuti spengo il gas e aspetto che il latte arrivi ad una temperatura di 40-45°, cioè circa mezz’ora: infilando un dito nel latte si percepirà il calore, ma senza la sensazione di scottarsi. La crostina che si sarà formata in superficie va tolta e, ovviamente, non buttata… noi ce la dividiamo!
A questo punto mescolo in un bicchiere 2 cucchiai di latte con due cucchiai dello yogurt vecchio e poi verso il tutto nel restante latte. Mescolo bene e invaso, in vasetti di vetro (3 da 250 ml bastano per 1 litro di latte). Qui normalmente entra in funzione la yogurtiera, ma a noi basterà avvolgere i vasetti in una coperta di lana o in un vecchio maglione, in sciarpe, in quello che volete purché sia di lana. Per praticità io metto tutto in uno scatolone che lascio in un angolo caldo della casa, generalmente dalla sera fino al mattino.
Ci vogliono minimo 6 ore perché il processo sia completo; più tempo si lascia lo yogurt a fermentare oltre le 6 ore e più acido sarà il prodotto finale.
L’ultima volta, a fermentazione completata, ho aggiunto un po’ di vaniglia in un vasetto… mmm che buono!
E così abbiamo ottenuto il nostro yogurt da latte crudo e senza consumare energia elettrica!
Moltissime altre informazioni le trovate nel sito da cui ho imparato tutte queste cose. Ringrazio nonna Caterina e l’autore del post!
7 Comments
corsi e ricorsi della storia. Sono anni che faccio lo yogurt in questo modo.
Ciao . Franca
E io, invece, pensavo che la yogurtiera fosse indispensabile perché mescolava in un certo modo o chessò io… Ci hanno proprio abituati ad avere un oggetto per ogni cosa, a comprare, comprare, comprare…
Ciao cara, come vedi sono subito passata da te, ma forse non sapevi che avevo anche questo blog!!! Ti invito a visitarlo, troverai tanti argomenti collegati ai tuoi, come per esempio questo sullo yogurt!
http://www.terraemadre.com/?p=9690
PS: Ti va uno scambio link?
Rossella
io ho sempre usato un thermos che avevo già in casa per le gite, ottimo!
Brava!
io per ora uso una yogurtiera ereditata dalla suocera, ma prima o poi ci arriverò a farne a meno!
ciao
DI solito non faccio bollire il latte fresco perchè, a differenza del latte crudo, il latte fresco è stato pastorizzato. Semmai lo porto a circa 80 gradi per circa 10 minuti (senza farlo bollire). In questo modo lo yogurt sarà più compatto.
Grazie mille! Da parecchio tempo non l’ho più fatto… ci sono periodi in cui qui non lo mangia nessuno. Con questo tuo commento mi hai fatto tornare la voglia di rifarlo,visto che il piccolino ne è ghiotto!